Germania non olet

yemenSu un articolo dello Spiegel di oggi1 ho letto una notizia alquanto interessante e che proprio per questo motivo difficilmente verrà riportata dai media italici, troppo indaffarati a preoccuparsi delle vicende politiche post – referendarie: il Ministro, o la Ministra per dirla à la Boldrini, della Difesa Ursula von der Leyen (quota CDU) si recherà nei prossimi giorni in Arabia Saudita per siglare un accordo tra il governo tedesco e la casa reale saudita su un programma di addestramento che un certo numero di soldati sauditi (purtroppo l’articolo in questione non ne ha specificato l’entità) dovrebbe ricevere da ufficiali dell’esercito federale. Detto a chiare lettere: qualora l’accordo verrà siglato, nei prossimi mesi il governo tedesco manderà degli ufficiali dell’esercito direttamente in Arabia Saudita per addestrare alcune unità dell’esercito arabo saudita. L’articolo dello Spiegel specifica che già dal 2015 avviene uno scambio annuale di ufficiali tedeschi e sauditi che frequentano corsi nei rispettivi paesi ospiti per poi ritornare nei loro paesi d’origine a mettere in pratica i preziosi insegnamenti. Ovviamente le lezioni tecnico – militari risultano di gran lunga più utili per gli ufficiali sauditi dal momento che da diversi mesi sono impiegati, anche se nessuno sembra essersene accorto, nei bombardamenti della loro aviazione contro le postazioni dell’Isis in Siria. Sì lo so che detta così fa ridere ma visto che noi blogger e lettori seri ed informati ci dobbiamo conformare a quello che ci comunicano i mezzi di informazione ufficiali, per evitare di cadere nelle pericolose sirene del complottismo, non possiamo fare altro che prendere per buona la versione che dà l’Arabia Saudita in prima linea nella guerra contro l’Isis.

Questa notizia purtroppo con tutta probabilità non troverà il dovuto spazio nella stampa di tutti i giorni anche per il semplice fatto che l’Arabia Saudita, così come un altro paese campione dei diritti umani come la Turchia, è un alleato di lunga data dell’Occidente in Medio Oriente. Poco importa che l’Arabia Saudita a detta di tutti gli analisti esperti e non lacchè sia uno dei maggiori sponsor finanziari e militari dell’Isis e di altri gruppi fondamentalisti islamici che combattono contro i governi legittimi di Siria ed Iraq, i quali hanno invece l’imperdonabile colpa di essere alleati della Russia e dell’Iran ergo nostri inguaribili nemici da spazzare via dalla faccia della terra. Non penso che alla Ministra della Difesa democristiana von der Leyen interessi più di tanto sapere che solo in questo anno l’Arabia Saudita ha comminato 131 condanne a morte, così come non le interesserà sapere che lì le femministe pussy o cazzi riot vari o anche solo delle semplici donne che vengono beccate a letto con un altro si beccano come minimo 100 frustrate e, se il giudice religioso quel giorno in tribunale ha la mezzaluna di traverso, un’esemplare condanna a morte sulla pubblica piazza per lapidazione. Inoltre nei prossimi giorni farò un giretto per il centro di Berlino per vedere se gli adolescenti progressisti con la coscienza bio e le eroiche femministe con lo spray al peperoncino anti – stupri sempre in tasca, i quali sono scesi giustamente in piazza come un sol uomo (mi si passi la nota ironica) per protestare contro la legittima elezione (o erezione?) di un maschilista e misogino come Trump alla Casa Bianca, siano ora intenti a protestare contro questo accordo militare tra la democratica repubblica tedesca e l’autocratica Arabia Saudita. Pecunia non olet anche in terra germanica. Sono altresì sicuro che l’opinione pubblica tedesca, sempre così scattante sull’attenti quando si tratta di accogliere i profughi siriani e condannare gli spietati bombardamenti di Putin su Aleppo, sia consapevole che da un anno l’Arabia Saudita ha invaso manu militari lo Yemen per sedare la rivolta dei ribelli sciiti ed filo – iraniani contro il presidente fantoccio sunnita, messo lì apposta dall’Arabia Saudita prima di essere rovesciato dai ribelli appunto.

Nella guerra in Yemen, che dura tuttora nel silenzio quasi assoluto dei media, sono stati bombardati dall’aviazione e dall’artiglieria saudita ospedali, scuole, abitazioni civili facendo decina di migliaia di morti come ad Aleppo2, con l’unica differenza che per quanto accade in Siria tutti i maggiori media e giornali tedeschi, senza eccezione alcuna e dimostrando così ancora una volta quanto la Germania sia una colonia americana, non hanno mai smesso di gridare al dittatore Assad che massacra il suo popolo e al suo padrino sanguinario Putin che lo protegge con i suoi caccia russi che uccidono ogni giorno bambini innocenti negli ospedali. Nel caso invece dell’Arabia Saudita che fa di più se non peggio contro la popolazione civile yemenita, non solo i media omertosi hanno fatto calare una coltre di silenzio impenetrabile ma il governo tedesco ha pensato bene di vendere armi e di addestrare gli stessi ufficiali e soldati sauditi che compiono impuniti i massacri contro la popolazione. Sempre secondo un altro articolo dello Spiegel3, che di sicuro non può essere tacciato di simpatie complottistiche, la Germania ha aumentato l’export di armi nei confronti dell’Arabia Saudita tanto che recentemente il cosiddetto Consiglio di Sicurezza Federale (BSR), che se a qualcuno può interessare è soprasseduto oltre che dalla Ministra van der Leyen anche dal Ministro degli Esteri socialdemocratico Gabriel, ha approvato l’invio di circa 41.000 spolette multifunzionali per pezzi d’artiglieria in una fabbrica in Francia, dove saranno assemblate per poi essere vendute all’Arabia Saudita. Lo stesso export tedesco di armi leggere ha riscontrato nell’ultimo anno un vero e proprio boom anche nei confronti della Turchia, la quale è tuttora l’ottavo cliente più importante in fatto d’acquisto d’armi a prescindere dalle polemiche politiche e dalle giuridicamente inutili4 mozioni del Parlamento Europeo sul rispetto dei diritti umani. La stessa Arabia Saudita ha inoltre ricevuto in tempi anch’essi recenti l’autorizzazione da parte della casa produttrice tedesca Heckler & Koch, dietro dovuto e legale pagamento dei diritti di licenza, di fabbricare fucili d’assalto di tipo G36 e G35 da utilizzare poi nella campagna militare in Yemen contro i ribelli e purtroppo – ma si sa che gli errori dei nostri alleati possono sempre capitare mentre quelli dei nostri nemici sono crimini di guerra – contro la popolazione civile.

Quindi ricapitolando: il Ministro, o Ministra, tedesco della Difesa Ursula van der Leyen, la quale ha in tasca la tessera del partito democristiano CDU della Cancelliera Merkel, si recherà nei prossimi giorni in Arabia Saudita per siglare un accordo ufficiale e quindi non segreto tra i due paesi che prevede l’addestramento di unità, non ancora specificate nel numero, di soldati sauditi da parte di ufficiali dell’esercito federale tedesco che si recheranno direttamente in loco per svolgere l’addestramento. Questo accordo verrà siglato con un paese nel quale i diritti delle donne non contano molto per il semplice fatto che non esistono, nel quale viene applicata con un certo entusiasmo e frequenza la pena di morte e punizioni corporali anche per piccoli vizi anti – islamici come bere un bicchiere di vino di nascosto oppure andare a letto con una persona diversa dal coniuge, mentre da diverso tempo è in vigore ufficialmente la sharia, ossia la legge coranica, la cui applicazione è l’obiettivo finale di tutti i gruppi fondamentalisti islamici che ogni giorno combattono in Siria e Libia e che qualche volta decidono di uccidere anche noi giovani occidentali dell’Erasmus Generation nelle nostre amate città. Inoltre ricordiamo che da più di un anno l’Arabia Saudita sta combattendo una guerra in Yemen contro milizie sciite nella quale sono stati uccisi decine di migliaia di civili anche grazie ad armi leggere e munizioni d’artiglieria vendute da diversi governi occidentali, tra cui anche quello tedesco con il benestare della stessa van der Leyen oltre che del Ministro degli Esteri socialdemocratico Gabriel. Perciò la decisione da parte del governo tedesco di addestrare ufficiali e soldati sauditi non è altro che la coerente prosecuzione di una politica di amicizia e collaborazione leale con un paese che, oltre a venderci il petrolio che usiamo per guidare le nostre macchinine, da anni finanzia con i suoi petroldollari gruppi terroristici islamici come l’Isis e prima d’esso Al Qaeda. Insomma possiamo ben concludere che tutto va ben madama la Cancelliera.

Vi basta così? Devo continuare? Vi chiederei solo una cosa: se un vostro amico o anche un semplice conoscente tedesco vi spiattella di fronte i crimini del regime dittatoriale di quel mostro di Assad e del suo alleato sanguinario e psicopatico di Putin che ogni giorno bombardano gli ospedali ed uccidono decine di bambini (a proposito…ma quanti cazzi di ospedali ci sono ad Aleppo?) in Siria, citategli alcuni dei dati presenti in questo articolo. Così giusto per vedere l’effetto che fa.

1http://www.spiegel.de/politik/deutschland/bundeswehr-soll-saudi-arabiens-militaers-ausbilden-a-1124789.html

2http://www.spiegel.de/politik/ausland/krieg-im-jemen-trifft-die-zivilbevoelkerung-der-westen-schaut-weg-a-1124080.html

3http://www.spiegel.de/politik/deutschland/ruestungsexporte-bundesregierung-genehmigt-artilleriezuender-fuer-saudi-arabien-a-1123858.html

4Per approfondimenti si veda il mio predente articolo “Omaggio all’Anatolia”: http://deutschevita.altervista.org/omaggio-allanatolia-2/

5http://www.eunews.it/2016/10/26/germania-decuplica-lexport-di-munizioni-per-armi-leggere/70685

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