Loro sono dei popoli

Per parafrasare un geniale Daniele Luttazzi di vent’anni fa, vi informo che questo articolo verrà scritto in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali.

Da questo link potete visualizzare la lista (parziale) di quelle manifestazioni di semplici cittadini di 2 Paesi europei, che da qui a lunedì 22 giugno andranno a protestare contro le misure liberticide adottate dai rispettivi governi durante questa presunta crisi da coronavirus. Piccolo particolare: stiamo parlando della Germania e dell’Austria, non dell’Italia.

Durante le loro proteste pacifiche per i diritti civili molti cittadini tedeschi ed austriaci, in numero crescente rispetto alle prime sparute dimostrazioni di qualche settimana fa, già da tempo in realtà stanno scendendo in piazza scandendo slogan come “Noi siamo il popolo!”, “Traditori del popolo!”, in riferimento alla loro classe politica, e “Libertà! Libertà!”.

Queste sane manifestazioni di chi non ci sta a vivere in una sorta di dittatura sanitaria stanno avvenendo nonostante in Germania ed Austria non siano mai stati impiegati i droni per controllare i propri schiavi, pardon cittadini, né tanto meno siano stati adottati draconiani controlli di polizia contro le persone più deboli.

Inoltre sia in Germania che in Austria le misure di chiusura ed altre limitazioni sono durate molto di meno e sono state molto meno pervasive rispetto a quelle adottate dal governo italiano. Senza contare che la scorsa settimana è stato annunciato dai rispettivi governi che il confine tra Germania ed Austria verrà riaperto a partire dal 15 giugno. Va da sé poi che in nessuno di questi 2 Paesi mitteleuropei, e non mittelafricani come sempre più sta diventando la nota espressione geografica italica, è stato nemmeno lontanamente concepito il demenziale aborto cerebrale dell’autocertificazione per gli sfigati cittadini zombie.

Dulcis, anzi amaris, in fundo: né in Germania né in Austria è stato mai introdotto, a parte qualche sparuta città come la tedesca Jena, l’obbligo per i cittadini di indossare le mascherine nei luoghi pubblici. Questo grottesco marchio conformista è obbligatorio solo per chi volesse utilizzare i mezzi pubblici, oppure per chi andasse a fare la spesa ai supermercati o ai negozi, senza contare le panetterie. Tuttavia vi parlo per esperienza personale che spesso mi sono tolto la mascherina (in verità un’inutile sciarpa che posseggo dall’anno scorso) dopo essere entrato in vari supermercati e nessuno mi ha detto nulla né mi ha intimato di rimetterla di nuovo sulla bocca e sul naso. L’unica volta che un cliente mi ha guardato male perché me l’ero completamente tolta, mentre ero in fila alla cassa con lui, ho scoperto poi essere un parlante italiano.

A voi residenti fiscali in Italia dovrei aggiungere qualcos’altro?

PS Ah sì dimenticavo: nessun tedesco né austriaco si è mai messo a cantare sul proprio balcone che tutto sarebbe andato bene.

5 Risposte a “Loro sono dei popoli”

  1. e così Lei vede quanto più maturo sia il popolo tedesco che sa quanto chi comanda sia asservito e non faccia l’interesse minimo per il popolo e ne rivendica la propria dignità
    di popolo prima di tutto.
    E’ proprio questa consapevolezza della propria dignità nei tedeschi che suscita in noi italici una sorpresa genuina forte estasiata.
    Noi siamo ben avanti nella schiavitù che questo comportamento ci sorprende.
    Poi ripenso a una filastrocca dell’asilo che faceva così:
    ero in bottega che lavoravo cicche ciak
    e un brutto giorno venne la polizia che mi porta via cicche ciak
    ma allora io furbone presi un bastone cicche ciak
    e lo diedi sul suo testone cicche ciak
    il suo testone cicche ciak era un melone e me lo mangiai per colazione cicche ciak.
    La insegnavano cinquantanni fa le suore dell’asilo. Brave!

    Ehe si il sedimento storico fatto cantilena vuol dire che succedeva ogni tanto e il ricordo restava.
    Oggi siamo vecchi debosciati senza dignità falliti perché non comprendiamo le potenze.
    prima potenza dio a cui va tutto il nostro pregare
    seconda potenza il coniuge a cui si deve pregare per metà dio di avercelo dato e l’altra metà al coniuge
    Poi ai figli /alla scienza al lavoro etc etc sempre dividendo.
    Tutto volendo amare e sopportando anche le amare ore.

  2. Articolo interessante.
    Le compressioni di diritti di rango costituzionale avvenute in modo innegabile, a cui tutti siamo stati sottoposti in Italia, sono dovute alla mancanza di senso civico e alla irresponsabilità individuale che gli italiani hanno dimostrato nella gestione della situazione. Affidarsi al rispetto di regole non codificate ma improntante sul buon senso e sul senso civico del singolo, nel paese dei furbetti una impossibilità scontata. Basti pensare che riaperte le gabbie a Milano, la città ove vivo, le vie della cosiddetta movida sono state invase da un esercito di gente posseduta da una voglia incontrollabile di accalcarsi l’una sull’altra per raccontarsi poi cosa, francamente ancora mi sfugge.
    Quello per cui secondo me, in un paese come l’Italia così colpito dal coronavirus sarebbe cosa giusta e dignitosa da fare, sarebbe protestare per la compressione del diritto alla salute che così palesemente è stato messo a nudo durante questa pandemia. La compressione di tale diritto è dovuto alla distruzione della sanità pubblica in favore di quella privata che ha causato carenze strutturali sia in termini di risorse umane sia in termini di infrastrutture. Ma pretender dal popolo italiana una tale memoria storica e quindi dare voce ad una qualsiasi forma di protesta, a mio parere, è utopia

  3. Non penso che debba aggiungere niente a quanto da lei scritto. La ringrazio.

  4. Grazie a lei per il blog molto interessante a livello contenutistico e per fornire una spaccato interessante sulla situazione tedesca

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