Abbiamo accennato agli hipster. Ogni metropoli occidentale che si rispetti non può farne a meno ed anche Neukölln, patria auto proclamatosi di tutto ciò che è cool, non deve tirarsi indietro. Veganesimo intransigente, carta di credito sempre pronta per permettersi i costosi cibi bio, barbe lunghe ma ciò nonostante linde e pulite e per finire cuffie perennemente sulle spalle per abbandonarsi alla musica indie rock; se ci siamo persi qualcosa, ci scusiamo con i lettori ma tutto sommato non riteniamo altri aggettivi necessari per definire un hipster standard. A Neukölln non poteva comunque mancare una spruzzatina di politico. Se nel banchetto descritto sopra ci ha pensato la SPD a far dimenticare la crisi grazie alla distribuzione di panini e caffè a gente devastata da 20 anni e più di neoliberisimo iniziato da Schröder, nel caso dei figli di avvocati di Monaco qui giunti e de sinistra il nemico è sempre ed uno solo: i perfidi nazi. Non importa se il partito neonazista della NPD a livello nazionale arrivi appena all’1% e se l’Afd abbia pescato voti anche da chi da una vita votava la Linke. Nella Neukölln alternativa ed anticonformista girano da diversi giorni, ma in realtà il flusso non si è mai veramente fermato, manifesti e volantini in cui si richiama la cittadinanza a protestare contro il terrore di destra che ammorberebbe il quartiere. A dire il vero l’intolleranza proviene anche dall’altra parte della barricata, tant’è che diversi mesi fa un pub di metallari situato ad un tiro di schioppo dalla stazione della S-Bahn di Hermannstrasse aveva prima subito una campagna di intimidazione e boicottaggio poichè il proprietario avrebbe avuto l’imperdonabile colpa di essere anche il cantante di una band metal considerata dalla neo polizia politica come simpatizzante di estrema destra e quindi passibile di spedizione punitiva. Alle minacce sono poi volati i sassi che hanno colpito le vetrine del pub de destra che operava, ed opera tuttora, nel quartiere de sinistra di Neukölln.
Gli hipster, come probabilmente tutti voi saprete, tuttavia non pensano troppo alla politica altrimenti la testa si surriscalda e c’è il rischio che cadano i capelli di solito così ben impomatati. Nel tempo che rimane tra un Club Mate ed una canna comprata con il ricco materiale nel parco urbano di Hasenheide, devono pur lavorare per sbarcare il lunario. E allora non ci sarebbe da meravigliarsi che anche in una via famosa fino a qualche tempo fa per la presenza di bar “alternativi“ e “culturali“ come Weisestrasse, ora la facciano da padroni loculi di pochi metri quadri riadattati e riutilizzati come primo avamposto per le mitiche start-up. Camminando anche il venerdì sera per questa via parallela ad Hermannstrasse e quasi adiacente al vecchio aeroporto di Tempelhofer Feld (ora parco), non è raro osservare animali giovanili che rimangono imperterriti in ufficio intenti a scrivere dai loro computer Apple. Nella stessa via per inciso è ormai vietato rimanere fuori dai bar dopo le 22.00 per non disturbare il vicinato, una volta composto per lo più da umili famiglie turche mentre da qualche anno si sono insediati benestanti e professionisti provenienti dal ricco Sud della Germania. In ogni caso la minaccia per gli hipster di Neukölln (e non solo) non proviene dalla continua chiusura di locali considerati troppo rumorosi o dalla gentrification che fa rincarare gli affitti e cacciare gli immigrati, o se vogliamo anche la fioritura di centinaia di kebabbari e shisha bar in verità luoghi perfetti di riciclaggio del denaro sporco proveniente dalla droga che loro stessi acquistano, bensì sempre ed un solo: il surriscaldamento globale. E i nazi.