Tuesday humour

NATOVi chiedo scusa se continuo imperterrito nella mia paranoia bellicistica. Avrei voluto narrarvi di fenomeni interessanti che stanno accadendo nella capitale Berlino, come per esempio quello delle risorse africane – dette in linguaggio corrente profughi – che da un po’ di tempo a questa parte stanno affollando il celeberrimo parco cittadino del Tiergarten per prostituirsi. Infatti numerosi profughi minorenni giunti in Germania senza genitori ed il cui permesso di soggiorno qui non è ancora garantito, stanno affollando i vialoni del parco in cerca di clienti pronti a pagare loro il pane quotidiano. E’ un vero peccato che io non abbia trovato né il tempo né la voglia per parlarvi di questo notevole fenomeno di costume che sta sviluppandosi fiorente nel salotto della capitale, a pochi passi dal Reichstag e dalla Porta di Brandeburgo, così come grida vendetta al cielo la mia eterna pigrizia che mi impedisce di analizzare il recente secondo posto che la Germania ha ottenuto nella speciale classifica OCSE dei paesi industrializzati con il maggior carico fiscale per singolo lavoratore. Sta di fatto che vi basterà sapere che ogni lavoratore singolo in Germania ha un carico fiscale, il cosiddetto cuneo, pari al 49,4%. Peggio della Germania c’è solo il Belgio, mentre perfino nella povera Italia ogni lavoratore paga mediamente meno tasse rispetto ai ricchi lavoratori tedeschi. D’altra parte è anche giusto che le tasse siano così alte: altrimenti come faremmo noi eroici dipendenti a pagare i sussidi di disoccupazione ai milioni di nullafacenti ariani e al milione di siriani che parlano un tedesco goethiano e che fremono dalla voglia di integrarsi? Così come ho abbandonato l’idea, a lungo accarezzata, di rivelarvi che dal 2010 gli affitti per gli studenti sono aumentati anche del 50% nelle grandi città come Monaco e Stoccarda. Purtroppo il tempo è tiranno e non mi permette nemmeno di concentrarmi su quei 6 milioni di tedeschi che, stando a recenti studi, muoiono ogni anno per le conseguenze legate al fumo del tabacco. Inoltre sarebbe stato eccitante scoprire come qui nella patria mondiale del Bio ossessivo e vegano, le emissioni CO2 sono aumentate rispetto all’anno scorso. Mi sarebbe poi piaciuto parlare di stupratori africani, pardon risorse, che armati di ascia irrompono nei campeggi di notte ma purtroppo, come già scritto all’inizio, la mia paranoia ha preso di nuovo il sopravvento.

Pertanto sappiate solo che ieri a Lucca Mutti Merkel ha ribadito per l’ennesima volta che la colpa dei 59 missili Tomahawk lanciati senza l’autorizzazione dell’Onu, ergo illegalmente alla stregua di un’invasione della Polonia, è solo del Presidente legittimo Assad. Attenzione però che temo di aver pestato una merda, nel senso che ho il terrore di essere incappato nel gravissimo psico-reato di apologia di fake news. Infatti ho avuto l’ardore di scrivere che Assad è il Presidente legittimo della Siria, mentre sempre la Signora Kasner assieme alle altre teste coronate del G7 ha ribadito ancora una volta che il problema della Siria rimane sempre e solo Assad, che dovrebbe finalmente levarsi di torno per evitare che faccia una brutta (o bella a seconda dei punti di vista) fine come Saddam e Gheddafi. Chiedo scusa in anticipo e sono pronto a costituirmi, se necessario. Sempre il governo Merkel, rappresentato anche dalla Ministra della Difesa democristiana Van Leyen, ha ribadito il proprio appoggio a Trump. Questa volta non si tratta di una bufala ma di una pura notizia riportata da tutti i media occidentali, ergo a prova di bomba. Mi rendo ben conto che il lettore possa rimanere confuso ma ribadisco che stiamo parlando di un consenso politico alle azioni di quello stesso Trump che fino a ieri era stato demonizzato dall’intero arco partitico tedesco come il male assoluto che costruisce malvagi muri anti-migranti e deporta senza pietà milioni di islamici. Ancora una volta la classe politica attualmente al governo in Germania, così come nella faccenda dei profughi, ha dimostrato di non essere una grande amante della coerenza in tema di diritti umani. Insomma per farla breve: vale sempre l’adagio che il nemico del mio nemico può anche diventare un mio amico se alla fine si riesce ad evitare di far passare il gasdotto dalla Russia attraverso i paesi baltici e la Polonia, prediligendo invece una Siria finalmente aperta alle joint-venture emiro-occidentali. Chi vuole capire, capisca che per il resto c’è il Fatto Quotidiano che ancora oggi ci mette in guardia dal genocidio omosessuale che sarebbe in atto nella Cecenia russa controllata dal fedelissimo di Putin, ossia il Presidente di ferro Kadyrov. Continuiamo, mi raccomando, a gettare fango su un popolo ed una nazione che – caso oramai più unico che raro in un mondo che giustamente non perde occasione per prenderci per il culo – continua ad amare la nostra cultura (vi prego di non ridere) e la nostra lingua. Com’è che si dice armistizio in russo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *