Segnali di vita

Titanic-2Confesso di aver avuto un’allucinazione visiva qualche giorno fa. Mentre mi trovavo nella metropolitana di Berlino, ho notato una notizia alquanto interessante. Devo premettere che all’interno di tutti i vagoni delle linee della U – Bahn della metropoli tedesca sono presenti dei piccoli schermi che danno notizie di cronaca, politica, sport e finanche le previsioni del tempo. Una delle notizie riportate dagli schermi e che aveva attirato la mia attenzione, era quella secondo la quale il direttore della Caritas berlinese Peter Neher, non si capisce in verità bene a che titolo, avrebbe dichiarato a mezzo stampa che Berlino si troverebbe quasi totalmente impreparata in caso di un attentato terroristico. Perché uso il condizionale? Si dà il caso che dopo qualche giorno ho provato a cercare la notizia sulla rete ma purtroppo non ho trovato nulla che mi riportasse a quella inquietante dichiarazione del direttore della Caritas secondo la quale appunto Berlino sarebbe del tutto indifesa di fronte ad un attacco terroristico dello stile di quelli avvenuti a Parigi e Bruxelles. Devo essermela del tutto sognata questa notizia! Mi pare francamente impossibile che i liberi media tedeschi abbiano potuto ignorare un’affermazione di questo tipo. Per tale motivo ritengo di aver subito una vera e propria allucinazione visiva; non vedo altre soluzioni plausibili.

Tuttavia la seguente notizia è vera:

http://www.berliner-zeitung.de/berlin/personalmangel-gewerkschaft-fordert-3000-neue-polizisten-fuer-berlin-25040408

Il giornale Die Berliner – Zeitung, assieme ad altri quotidiani locali, ha dato eco appena cinque giorni fa alle dichiarazioni di Benjamin Jendro, il quale è il portavoce del maggiore tra i sindacati di polizia presenti in Germania (GDP). Egli ha lanciato un grido d’allarme sulla carenza nel personale della polizia a Berlino il quale, a suo modo di vedere, sarebbe del tutto insufficiente per garantire la dovuta sicurezza sulle strade. Secondo Jendro, sarebbe necessario assumere il prima possibile qualcosa come 3000 nuovi poliziotti per garantire la normale sicurezza dal momento che il numero attuale è insufficiente. In effetti camminando per alcuni luoghi amati dagli hipster e dai fautori del multiculturalismo senza confini, come Kottbusser Tor e Gorlitzer Park a Kreuzberg per citarne due, è impossibile fare dieci metri prima di imbattersi in gruppi di spacciatori africani che vendono erba o polvere di fata, per i più esigenti, oppure non è affatto improbabile assistere alle quotidiane risse tra gruppi di arabi e drogati tedeschi del posto che giustamente rivendicano il diritto di difendere la civiltà occidentale minacciata dal perfido straniero. Insomma, checché se ne dica, Berlino negli ultimi anni è diventata un posto pericoloso per le persone oneste. Se mi permettete, vorrei raccontarvi brevemente un episodio che mi era capitato qualche mese fa: mi trovavo la sera con degli amici nei pressi di Warschauer Strasse, uno dei luoghi al tempo stesso più frequentati da spacciatori ed amanti della vita notturna berlinese, quando ad un certo punto dal nulla gruppi contrapposti di giovanotti hanno iniziato a lanciarsi bottiglie di vetro tra il fuggi fuggi generale e lo sconcerto personale di chi in questo momento vi scrive. E’ inutile che aggiunga come non vi fosse nessuna unità della polizia lì presente e di come, nonostante il fitto lancio di bottiglie di vetro sia durato per diversi minuti, nessuna volante della forza pubblica sia intervenuta. L’assenza delle forze dell’ordine in quel caso si era rivelato ancora più inspiegabile se si considera che la zona di Warschauer Strasse è teatro di continui accoltellamenti tra bande, furti, risse oltre che di un intenso spaccio di droga da parte di africani. Se la polizia berlinese, che secondo il rappresentante del relativo sindacato ha una carenza di 3000 uomini, non è in grado di sedare un mero lancio di bottiglie tra balordi drogati figuriamoci come potrebbe impedire a dei kamikaze islamici di farsi esplodere in un locale affollato di giovani.

Un’altra notizia confermata e non frutto di allucinazione o funghetti è la seguente:

http://www.spiegel.de/politik/deutschland/asyl-hinweis-ton-zwischen-berlin-und-ankara-verschaerft-sich-a-1120364.html

Tale articolo dello Spiegel fa riferimento ai sempre più aspri rapporti tra la Germania e la Turchia i quali stanno peggiorando ulteriormente anche a causa dei recenti arresti operati dal governo islamista di Erdogan nei confronti di politici, giornalisti ed anche meri attivisti curdi con la scusa di supportare il terrorismo del PKK. Nell’articolo in questione viene ripresa una dichiarazione della Merkel la quale parla chiaramente di segnali sempre più allarmanti provenienti da Ankara, mentre il ministro socialdemocratico per i rapporti con l’Europa, tale Michael Roth, apre alla possibilità da parte di perseguitati politici curdi di richiedere asilo politico in Germania, aggiungendo che “la Germania è un paese aperto al mondo e che rimane a disposizione di tutti i perseguitati politici.” E’ chiaro che una mossa politica d’apertura nei confronti degli oppositori curdi non lascerebbe Erdogan indifferente. Il lettore deve poi sapere che negli ultimi anni la Germania ha inviato degli ufficiali dell’esercito federale in Siria ad addestrare i peshmerga curdi in funzione anti – Isis, i quali sono gli stessi che ora combattono contro i soldati turchi che hanno invaso la parte settentrionale della Siria ufficialmente per “sconfiggere i terroristi islamici” (finanziati a suo tempo da Ankara nda). Inoltre é notizia freschissima di qualche ora fa l’arresto all’aeroporto di Istanbul dell’editore del quotidiano d’opposizione Cumhuriyet per accuse di complicità col terrorismo, il quale guarda caso stava tornando dalla Germania, quasi a voler inviare un segnale chiaro alle aperture del governo tedesco nei confronti delle ipotesi di asilo politico a qualunque tipo di oppositore ad Erdogan. Tutte queste manovre, caratterizzate da scaramucce e provocazioni da una parte e dall’altra, non fanno altro che confermare il peggioramento delle relazioni tra il paese leader dell’Europa, la tanto discussa Germania della Signora Merkel, e la Turchia del neo vizir Erdogan. Da mesi nel mio piccolo e quasi sconosciuto blog tento di mettere in guardia sulle deleterie conseguenze di un simile stato di tensione tra i due paesi il quale, come ho già avuto modo di scrivere molte volte nei miei precedenti articoli, rischia di sfociare in una situazione esplosiva, in tutti i sensi. Spero solo che il sindaco socialdemocratico di Berlino faccia in tempo ad assumere i 3000 nuovi poliziotti.

2 Risposte a “Segnali di vita”

  1. I tedeschi devono solo subire.
    I loro politici sapevano gia’ cosa succedeva,
    ricordi che hanno i loro pensatoi ed ogni mossa
    che fanno e’ stata studiata al tavolino, la storia che
    la merkel ha perso punti perche’ ha sbagliato a far
    arrivare la massa di migranti e’ una balla per i poveretti
    che credono alle favole.
    Non servono i poliziotti, servono le leggi e le galere per
    isolare i prepotenti dai deboli, poi se i deboli capissero
    che l’unione fa la forza eviterebbero che lo stato trasformi
    la societa’ in una stato di polizia.
    Noi non abbiamo la possibilita’ di vedere il procedere
    della storia, non siamo come faust che dall’alto del
    monte assisteva alla scorrere degli eventi, noi non
    abbiamo venduto l’anima al maligno, pero’ se abbiamo
    una infarinatura di scacchi, sappiamo che la mossa che
    facciamo adesso puo’ essere vincente oppure puo’
    pregiudicare l’esito della partita. Comunque il
    risultato lo si vede solo alla fine.
    Ordo ab Cao.

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