Germania felix

Germania ridensQuesta immagine dovrebbe essere più eloquente di mille editoriali o studi sociologici nello spiegarci i motivi della crescita della cosiddetta estrema destra populista in Germania.

Questa immagine dovreste tenerla bene a mente ogniqualvolta che un intellettuale barbuto amante delle oligarchie oppure un giovane giornalista inneggiante al No Pasaran! vi spiegheranno con la loro solita boria da intellettuali annoiati che il successo dei nazisti dell’Illinois, pardon dell’Austria, e degli orrendi populisti è dovuto unicamente alla paura e alla xenofobia nei confronti dello straniero.

Ma cosa ci rappresenta questa immagine?

Essa ci indica visivamente il livello di felicità dei tedeschi nel 2015 scorporato a seconda delle diverse regioni che compongono la Germania. Quelle che vedete alla vostra destra e che sono caratterizzate da un giallognolo pallido sono le regioni orientali che formavano la defunta Germania dell’Est, ossia quella perfidamente a guida comunista e a fallimentare economia statale. Ebbene sappiate che questo studio sulla felicità dei tedeschi, il quale viene commissionato anno per anno dalle Deutsche Post, ci comunica tra squilli di trombe e rulli di tamburi che da sei anni a questa parte i tedeschi non sono mai stati così felici. Nonostante le paure legate all’emergenza profughi e agli attentati terroristici, la Germania in Europa si situa al lusinghiero nono posto di questa speciale classifica. Tuttavia in ogni storia a lieto fine c’è sempre un ma

Il “ma” in questo studio si chiama Far East; in una scala da 0 a 10 le regioni di quella che una volta era la DDR si situano infatti ben al di sotto della media nazionale. Basti vedere i seguenti dati sui tassi di felicità per ogni regione ex DDR (Berlino inclusa) per farsi un’idea più precisa del malessere orientale:

  • Thüringen –> 6,94

  • Sachsen –> 6,88

  • Berlin –> 6,85

  • Brandenburg –> 6,80

  • Sachsen-Anhalt –> 6,78

  • Mecklenburg-Vorpommern –> 6,77

Se consideriamo che la media per l’intera Germania è di 7,4, allora FORSE qualcuno dovrebbe dire ad Houston che abbiamo un problemino ad Est. Dico FORSE per prudenza. Ai più smemorati ricordo che il land che presenta il tasso di felicità più basso, ossia il Mecklenburg-Vorpommern, è lo stesso land nel quale alle ultime elezioni regionali di settembre il partito populista dell’AFD ha ottenuto un exploit clamoroso diventando il secondo partito solo dopo i socialdemocratici della SPD. Quindi FORSE la crescita di questi movimenti cosiddetti populisti, etichettati da tutti i liberissimi ed obiettivi media tedeschi seduta stante come neo-nazi e razzisti, è dovuta ad un malessere diffuso nelle regioni delle vecchia Germania socialista che fu.

Ricordo sempre ai più distratti che i länder orientali si caratterizzano per una percentuale più elevata di disoccupati rispetto al ricco Ovest, oltre che da pensioni e salari più bassi rispetto ai cugini occidentali. Che sia FORSE questa la ragione della minore felicità ad est, fotografata in maniera efficace dallo studio in questione, e della conseguente crescita dei malvagi populisti di estrema destra che rischiano di distruggere il sogno europeo? Io direi che per dormire sogni tranquilli e soprattutto per tacitare la propria coscienza di valorosi cittadini impegnati nella lotta contro l’eterno fascismo di ritorno, sia meglio accettare ciò che il potere in questo momento ci dice: ossia che gli Ossis, oltre ad essere invidiosi del meritato successo dell’Ovest a tradizionale trazione capitalistica e ad essere ingrati di quanto il governo federale abbia fatto per loro negli ultimi 25 anni (citazione del direttore Giovanni Di Lorenzo del prestigioso settimanale Die Zeit1), sono anche per tradizione ignoranti, razzisti ed intimamente dei falliti. Ergo la ricerca della felicità non è mica per tutti. Mica siamo in America!

1http://www.repubblica.it/esteri/2016/09/04/news/voto_meclemburgo_intervista_di_lorenzo-147185698/

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