Cronache dal Quarto Reich

corea-del-sud-675L’immagine che vedete in copertina arriva da Seoul, la capitale della Corea del Sud, e ritrae una folla immensa di cittadini coreani che sono scesi in piazza per chiedere le dimissioni della Presidente Park. Secondo i partiti d’opposizione e vasti settori dell’opinione pubblica, la gestione politica del paese da parte della Presidente in carica, oltre ad essersi caratterizzata per diversi presunti episodi d’abuso d’ufficio e accuse di corruzione che avrebbero coinvolto alcuni collaboratori, sarebbe stata inoltre inficiata dall’influenza indebita che la sua confidente Choi Soon-Sil, ribattezzata sinistramente la ‘nuova Rasputin’, avrebbe avuto e continuerebbe ad avere sulla gestione dei delicati affari di Stato. In questo momento la Rasputin coreana si trova in carcere con l’accusa d’abuso d’ufficio ma ciò non è stato sufficiente a placare l’ira di un milione di persone e più che sono scese in piazza per dimostrare il proprio sdegno. Questa protesta coreana, che per inciso sta durando senza soste da tre settimane, mi è venuta in mente qualche minuto fa mentre leggevo su Repubblica online la notizia del giuramento dei ministri del governo Gentiloni. Nonostante la scoppola del referendum e la gestione a dir poco disastrosa e quindi tipicamente italiana dell’emergenza profughi, i due ministri più contestati non solo sono stati confermati ma perfino promossi: infatti Alfano è stato promosso a Ministro degli Esteri mentre la Boschi, ossia colei che assieme a Renzi ha messo il nome alla riforma costituzionale bocciata dal 60% degli italiani, è addirittura stata eletta al soglio di sottosegretario della Presidenza del Consiglio.

Leggendo qualche volta ed in maniera distratta i commenti a diversi video impegnati su Youtube e a post infiammati di carattere politico su Facebook, una persona come me che vive all’estero può avere l’impressione che il valoroso popolo italiano stia tenendo asciutte le polveri per organizzare la rivoluzione perfetta, quella cioè che dovrebbe riscattarlo da 150 e passa di anni di figuracce domestiche ed internazionali e che dovrebbe finalmente garantire libertà e dignità a milioni di disoccupati, precari e sfruttati. Infatti è tutto un urlare ai quattro venti che bisogna scendere in piazza con i forconi, che bisogna riprendersi la nostra sovranità monetaria contro i cattivissimi ed egoisti tedeschi, che è necessario cacciare a pedate nel sedere questa nostra classe dirigente, che ovviamente non rispecchia gli slanci più nobili di questo nostro popolo martoriato ma mai domo, che bisogna insomma scendere in strada e fare una rivolta contro questa casta di politici che ci ha ridotto in schiavitù. Molto bene, mi verrebbe da dire. Peccato che potrei scommetterci la testa che anche questa sera il valoroso popolo italiano starà seduto sul divano a vomitare bile davanti alla tv contro Gentiloni, ovvero il nuovo cattivo di turno, oppure a smanettare freneticamente con lo smartphone per dimostrare il proprio sdegno su Facebook, Twitter ed Instagram. In fondo non siamo mica degli straccioni e degli untermenschen come i coreani! Ma no dico, non vorrete che noi scendiamo in piazza con le bacchette e scodelle di riso al seguito come quegli sfigati dei musi gialli? Ma noi siamo un popolo superiore ed altamente civile! Noi siamo gente che dopo una dura giornata di lavoro in fabbrica od ufficio, ad essere stati spremuti per un tirocinio da 500 Euro al mese e 6 mesi di contratto non rinnovabili, va subito a fare l’aperitivo tiratissimi in giacca e camicia e giù via di selfie! Certo lo sappiamo che tutti i politici sono mafiosi e corrotti ma prima di tutto dobbiamo fare la nostra bella figura di giovani del terzo millennio, eleganti ed informati, di fronte ad un bel bicchiere di Spritz Aperol ed il cellulare sempre pronto ad immortalare i nostri highlights. Mica siamo come gli asiatici musi gialli, i quali nonostante decenni di colonialismo occidentale non sanno ancora cosa sia la civiltà.

Solamente in un paese come il nostro può capitare che più danni si fa, più si viene promossi. Pensate ad una come la Boschi: l’unico suo merito è quello di essere giovane, bella, ricca e soprattutto figlia di suo papà banchiere, già coinvolto ed ovviamente assolto per lo scandalo della Banca Etruria. La bella Boschi ha pensato bene di scrivere una riforma costituzionale che nemmeno il più somaro dei studenti al primo anno di Giurisprudenza avrebbe osato concepire, tanto che addirittura il 60% degli italiani, che di per sé certo non brillano per cultura generale, hanno mangiato la foglia e hanno rispedito la riforma al mittente. Non passano nemmeno due settimane ed invece che sparire dalla faccia della terra per la vergogna, la Signora (è sposata, giusto?) torna alla carica, pretende un posto nel nuovo governo italico e addirittura ottiene la prestigiosa carica di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. E vogliamo parlare di Alfano una volta per tutte? L’unico merito del nostro è stato quello di aver leccato il culo di Berlusconi dal ’94 fino a che il suo ex padrino non è caduto definitivamente in disgrazia – si fa per dire – con la condanna definitiva per evasione fiscale; fino a quel momento Alfano non ha fatto altro che difendere il capo da qualunque accusa, anche quelle più evidenti. Per i meriti sul campo ha ottenuto in rapida successione e con tre governi diversi – anche qua si fa per dire – la carica di Ministro della Giustizia, dell’Interno e degli Esteri. A proposito: ma Alfano quante lingue sa? Quando parla italiano difatti, sembra di sentire Buscetta durante la deposizione al maxi processo tanto forte è il suo accento siculo. Parla anche altre lingue straniere? Con l’inglese per esempio come se la cava? Lo scopriremo vivendo.

Tuttavia io, dal mio ruolo di espatriato nella buia capitale della perfida Germania, non me la prendo con loro ed altri ministri che in fondo considero delle figure pittoresche che dovrebbero ispirare più pietà che altro. Me la prendo con voi, 60milioni di italopitechi che vivete in Italia! Si proprio con voi! Ma cosa diavolo aspettate a scendere in piazza? Devono per forza finire le scorte di vaselina? Quando vedremo ogni piazza italiana piena zeppa di cittadini indignati che dice finalmente basta a tutto questo schifo? Vi chiedo scusa se mi faccio prendere dal trasporto, abbandonando così il mio aplomb teutonico. Mi sono dimenticato anche di chiedervi scusa fin dall’inizio dal momento che nel precedente articolo avevo giurato di non occuparmi mai più nel mio blog di questo disgraziato paese chiamato Italia. Tuttavia ci sono cose che vanno al di là dell’analisi razionale. Questa ennesima calata di braghe del popolo italiano è un’altra dimostrazione pratica, qualora ve ne sia bisogno, di come l’unica soluzione in questo momento sul tavolo per un giovane italiano onesto che voglia migliorare la propria esistenza sia quella di andarsene a lavorare all’estero e di non tornare più, se non per le feste. A tal proposito vorrei ricongiungermi idealmente con quanto scritto nell’articolo precedente a proposito di quei uomini politici, cosiddetti intellettuali accademici, ma anche semplici cittadini che ora hanno pensato bene di aver trovato la panacea di tutti i mali italici nella malvagia Germania. Ebbene lo schema di lor signori sarebbe che nel lontano ’92, a ridosso cioè dei fenomeni italianissimi delle stragi mafiose e dello scandalo di Tangentopoli, i politici ed industriali tedeschi si siano messi d’accordo con uomini dell’altissima finanza internazionale e con alcuni tecnocrati italiani, diciamo pure dei collaborazionisti, per creare una moneta unica, ossia l’Euro, e farci entrare in modo tale da tagliare le gambe alle nostre esportazioni, smantellarci l’industria e renderci schiavi del Quarto Reich economico.

Già nel precedente articolo mi ero chiesto in maniera provocatoria se tutti i governi tedeschi che si sono succeduti dal 1990, anno della riunificazione tedesca, potessero essere considerati responsabili della nostra cronica corruzione, della presenza di tre o quattro mafie che controllano metà della penisola, dell’evasione fiscale di massa e via dicendo. In questo mio articolo non mi interessa smontare simili baggianate; che ci pensino i blogger specializzati nel complottismo e nei suoi antidoti. Quello che vorrei semplicemente fare in queste poche righe è raccontare il riassunto di tre miei anni vissuti qui e di come sia riuscito, senza raccomandazioni e pur fra mille difficoltà, ad avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato ed una certezza economica che in Italia non avrei mai trovato. Vorrei però in primo luogo ricordare agli scandalizzati cittadini italici che in questo momento stanno scaldando le loro poltroncine di fronte ai loro pc o tv, che un po’ di tempo fa un Ministro della Repubblica Federale Tedesca ha dovuto dimettersi seduta stante, oltre a scusarsi in pubblico di fronte a tutte le più importanti televisioni nazionali e regionali, perché – pensate un po’ – aveva copiato alcune parti della sua tesi di dottorato qualche anno prima mentre frequentava l’università. Oltre ad essersi dovuto dimettere dalla carica di Ministro, il politico in questione aveva visto stroncata la sua carriera politica mentre, tra la vergogna e l’imbarazzo generali, il suo titolo di Dottore è stato ritirato. Quando voi italopitechi residenti in Italia ve la prendete con la perfida Germania, che a vostro modo di vedere vi avrebbe reso tutti più poveri con l’Euro, oppure quando sbraitate come dei cani rabbiosi di fronte ad un Alfano qualunque che vi passa di fronte agli occhi la sera ma senza alzare il vostro culetto dal divano, allora sappiate che in Germania perfino la carriera politica di un Ministro della Repubblica può finire per molto meno, senza considerare poi che la presenza di condannati, indagati, apologeti del nazismo in Parlamento è un qualcosa che rientra più nella fantascienza che nella normale cronaca politica di tutti i giorni. Meglio mettere le puntini sulle i o sulle u, come accade nella grammatica tedesca, ed andare avanti.

Come accennavo sopra, io sono giunto a Berlino esattamente tre anni fa. Sono arrivato qui grazie ad un programma europeo finanziato dalla pluto – massonica UE, detto Leonardo forse in onore delle nostre vecchie glorie, il quale permette ad un laureato europeo di svolgere un tirocinio pagato con fondi europei in un’azienda all’estero. Ebbene la mia prima esperienza lavorativa di sei mesi è stata realizzata grazie a questi fondi europei i quali mi hanno permesso di lavorare in un’azienda a Berlino; l’esperienza è stata interessante anche se per ovvie ragioni pratiche non ero stato considerato alla stregua degli altri miei colleghi. Dopo quella breve esperienza, sono riuscito comunque a rimanere nella stessa azienda, che per inciso vende articoli elettronici su Internet, lavorando nel campo del costumer service per il mercato italiano per un anno. Dopo di che sono passato in un’altra azienda operante nel campo del turismo ma purtroppo l’esperienza questa volta era stata meno entusiasmante: il capo era un vecchio tirolese con una fedina penale e vari problemi di carattere personale, anche alcoolici, lunghi un chilometro e pertanto non è stato affatto un dramma per me apprendere che voleva licenziarmi. Diciamo pure che è stata una liberazione per me. Tuttavia non avevo più un’occupazione e i soldi cominciavano a scarseggiare, ragion per cui ho pensato bene di chiedere un sussidio di disoccupazione allo Stato tedesco, il quale me lo ha concesso per non più di 6 mesi.

Vorrei fare una piccola pausa di riflessione per poi continuare: se io non avessi avuto tale sussidio, di sicuro me ne sarei tornato in Italia con la coda tra le gambe piuttosto che rimanere a Berlino a farmi mantenere con le commesse dei miei genitori. Faccio notare che in Germania vi sono due tipi di sussidi: il primo è rilasciato a chiunque, anche straniero, abbia lavorato per almeno 1 anno in Germania pagando i contributi e consiste nell’erogazione di un importo pari al 60% dell’ultima busta paga – 67% se si hanno figli – e la durata è proporzionale al tempo che si è lavorato in precedenza; il secondo tipo di sussidio invece, il quale può essere definito in maniera più corretta come un reddito minimo di cittadinanza, viene dato a tutti anche se si ha lavorato solo qualche mese e consiste nell’erogazione di 400 Euro mensili più il pagamento dell’affitto, di alcune spese come la bolletta dell’acqua e del gas, e la copertura sanitaria da parte dello Stato. Per intenderci, nell’occasione ebbi l’opportunità di ottenere il secondo tipo di sussidio, detto in gergo Hartz IV. Voi leghisti o semplici italiani che non perdete occasione per denunciare i vari complotti massonici del Bilderberg e degli onnipresenti tedeschi, perché non cercate di volare più basso e chiedervi come mai nessun governo italiano, né di destra né di sinistra, negli ultimi 20 anni abbia mai realizzato un simile reddito di cittadinanza per tutti i cittadini che non hanno un lavoro? Perché, invece di criticare il padrone tedesco che vorrebbe rendervi tutti schiavi, non prendete spunto da quanto di buono c’è nel modello tedesco e non scendete in piazza come i coreani per chiedere dei miglioramenti concreti alle vostre esistenze? Se io mi fossi trovato nella medesima situazione in Italia, non avrei avuto nemmeno un centesimo di Euro dallo Stato per il semplice fatto che in Italia esiste solo un ridicolo sussidio di disoccupazione per 8 mesi anche per chi ha lavorato una vita. Scaduti quegli 8 mesi, che il disoccupato se ciavi come diciamo a Trieste. Se invece un povero sfigato ha lavorato a tempo determinato per qualche co. co. co. o qualche altra astrusa tipologia contrattuale da qualche mese e due spiccioli, non ha diritto a nulla se non ad un piatto caldo da parte della Caritas.

Lo sapete cosa mi è successo in questi 6 mesi da disoccupato? Il Job Center, il quale per chi non lo sapesse è l’ufficio federale preposto all’erogazione del sussidio, mi ha pagato un corso di tedesco in una scuola privata dalla durata di due mesi e dal costo di 2mila Euro che altrimenti sarebbe stato proibitivo per me. Durante questo corso ho avuto la possibilità di migliorare il mio tedesco, di imparare trucchi per eventuali colloqui ed inoltre ho conosciuto moltissimi stranieri nella mia stessa situazione (per fortuna ero l’unico italiano nel corso) che mi hanno dato una mano, senza contare che alla fine del corso c’è stata la possibilità di svolgere in maniera del tutto gratuita una prova di conoscenza del proprio livello di tedesco. Ora voi che state tutto il giorno nei social a lamentarvi, vi risulta che anche in Italia le Agenzie di Collocamento, o come diavolo si chiamano, offrono delle simili possibilità? Ma vi dirò una cosa in più, cari italians: il lavoro che in questo momento sto svolgendo mi è stato offerto direttamente dal Job Center; non ho fatto altro che presentarmi ad un colloquio da loro consigliatomi, l’ho superato, ho ricevuto un contratto di 9 mesi con una paga buona e nel settembre di quest’anno il mio contratto mi è stato rinnovato a tempo indeterminato. Per inciso: sono l’unico italiano in azienda e dovete credermi quando vi dico che questo è l’aspetto migliore della mia condizione lavorativa. Vi informo poi, anche se so benissimo che oramai crederete che io sia un agente provocatore della CIA pagato dalla Massoneria tedesca e dal gruppo Bilderberg per fare propaganda anti – italiana e a favore della mondializzazione, che il mio primo contratto con tale ditta prevedeva un aumento di 100 Euro (lordi) ogni mese solo per i primi 4 mesi mentre a fine settembre ho ricevuto un premio di produzione a 3 zeri; va inoltre da sé che il rinnovo contrattuale a tempo indeterminato ha previsto anche un aumento salariale che decorrerà a partire dal 1 gennaio. Altro particolare che in Italia sarebbe considerato da ricovero immediato: il contratto l’ho firmato subito dopo il colloquio, il quale sarà durato massimo 20 minuti, su proposta diretta del giovane titolare e fondatore dell’azienda (egli ha 38 anni e l’ha fondata 7 anni fa).

Qual’è il senso di tutto ciò? Voglio forse farvi morire d’invidia o di rabbia? Assolutamente no, non è affatto questa la mia intenzione. Il mio scopo è semplicemente quello di far aprire gli occhi a quei pochi italiani onesti e capaci che non vogliono più vivere in questo stivale sempre più ricolmo di merda traboccante dal nome Italia. Io non so né un genio della scienza né un mago: sono solo un laureato in Giurisprudenza a Trieste che ha trovato maggiori sbocchi lavorativi ed esistenziali in un paese della tanto vituperata Unione Europea diverso dall’Italia. Senza contare poi che in queste settimane, sempre che non vi siano problemi burocratici dell’ultimo minuto, mi iscriverò ad un dottorato di ricerca in Scienze Giuridiche sempre qui a Berlino senza essermi dovuto inginocchiare a fare le scarpe al barone politicizzato di turno o senza aver dovuto richiedere favori e conoscenze presso chissà chi. Ho inviato una mera mail ad una Docente di 30 anni (eh già) che insegna da diverso tempo Diritto del Lavoro in una importante università a Berlino, nella quale ho presentato un mio progetto di dottorato consistente nella comparazione tra il sistema tedesco e quello italiano (cioè inesistente) per quanto riguarda le misure attuate per salvare posti di lavoro durante la recente crisi economica. La giovane Professoressa mi ha risposto dopo qualche ora, abbiamo fissato assieme una data per un colloquio e in tale piacevole conversazione le ho presentato con carte alla mano il mio progetto di dottorato che lei ha approvato entusiasticamente. Tutto qua. Se tutto va bene, dovrei ricevere nei prossimi giorni la conferma da parte dell’università dell’immatricolazione come dottorando; tutto questo è avvenuto senza raccomandazioni e leccate di culo, ma solo presentando un mio progetto con convinzione e dignità.

Potrei continuare per ore ma è lunedì e sono già stanco. Spero di aver suscitato perlomeno un minimo di curiosità tra qualche giovane e disperato disoccupato italiano. Sappiate che non sono tra i sognatori che vedono nella Germania il Paese dell’Eden dove scorre sempre il latte ed il miele; chi legge questo mio blog da diverso tempo, sa bene quanto sia stato spesso critico nei confronti delle scelte politiche portate avanti dal governo Merkel oltre che degli atteggiamenti dei media tedeschi mainstream, la cui obiettività lascia spesso a desiderare. E’ anche vero però che l’autentica differenza tra la situazione sociale della Germania e dell’Italia è che nel primo paese è ancora valida la seguente parola: SPERANZA. In ogni caso è logico che le opportunità, che qui di sicuro non mancano, devono essere colte da una personalità curiosa, motivata, resistente e soprattutto flessibile. Sappiate che io ho sofferto come un cane per i primi due anni almeno mentre solo ora ho trovato un certo equilibrio; nessuno ti regala nulla in questo mondo, nemmeno in Germania e negli altri paesi cosiddetti ricchi del Nord Europa. Comunque sia non volevo affatto disturbare i vostri interessantissimi dibattiti politici sulla prossima legge elettorale da adottare per il bene del paese o sulla capacità dell’homo novus Gentiloni di salvarci dai nostri italianissimi disastri. Volevo semplicemente raccontarvi una parte minima di esperienza e di speranza di un italiano che vive all’estero e che desidera rimanerci, anche se non smetterò mai e poi mai di rammentarvi che la soluzione dallo sfascio italico è sempre e solo INDIVIDUALE e consiste nell’ESPATRIARE il prima possibile prima che arrivi lo tsunami, quello vero. Per maggiori approfondimenti in merito si prega di leggere i miei precedenti contributi.

Ad ogni modo per quei quattro gatti che ancora mi leggono, sappiate che scriverò ancora tre articoli sui seguenti temi:

  • Prossimo pre – pensionamento anticipato della Signora Merkel

  • Truffa colossale dei partiti cosiddetti euroscettici ed islamofobi (ma dichiaratamente filo – israeliani) presenti in Europa

  • Mera posticipazione della distruzione della Russia per interposta persona dell’Europa (e relativo nostro quarto suicidio nell’arco di poco più di un secolo)

Dopo queste tre fatiche non vi romperò più le scatole con i miei libelli infuocati e vi lascerò gustare il vostro amato panettone in santa pace, lo giuro. Sappiate tuttavia che ho in mente un progetto costruttivo per la prossima primavera che potrebbe salvare la vita a molti disoccupati e precari italiani ma non voglio svelarvi di più. Nel frattempo godetevi pure il vostro Bruno nazionale.

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