Consigli non richiesti

OndaCome disse non so quale politico italiano non molto tempo fa durante un discorso, sarò breve e circonciso.

Come volevasi dimostrare, la Turchia ha reagito a muso duro all’intenzione espressa dal governo tedesco di ospitare all’interno del suo territorio dissidenti politici al regime di Erdogan, compresi esponenti della minoranza curda. E lo ha fatto nel più inaspettato dei modi: appena qualche ora fa durante una conferenza stampa ad Ankara tra i due ministri degli Esteri Steinmeir e Çavuşoğlu, quest’ultimo ha accusato la Germania di ospitare terroristi curdi del PKK ed esponenti del movimento islamico del fantomatico predicatore Gulem, che secondo Ankara avrebbe organizzato il bizzarro e fallimentare golpe di questo luglio contro Erdogan. Questo incredibile atto d’accusa, incredibile non tanto per il contenuto che viene ripetuto da mesi oramai bensì per il fatto che sia stato espresso al ministro degli Esteri tedesco in persona e di fronte a decine di giornalisti stranieri, può essere considerato anche come un intervento a gamba tesa nel dibattito politico tedesco sul successore di Gauck al ruolo di Presidente Federale. Infatti il ministro degli Esteri Steinmeier, il quale è altresì un rilevante esponente della SPD, viene visto da molti commentatori come il più probabile candidato alla Presidenza. Un attacco così spregiudicato da parte turca potrebbe inficiare gli sforzi congiunti della Merkel e del vice Primo Ministro Gabriel (SPD) nel trovare un candidato comune nel nome di Steinmeier, il quale dopo l’attacco verbale senza precedenti del suo collega turco, potrebbe anche ritirarsi poiché visto come un elemento non conciliatore nei delicati rapporti con la Turchia. Vedremo se l’ingerenza turca avrà sortito i suoi effetti. Da mesi racconto delle cicliche escalation nei rapporti tra la Germania e la Turchia, che potrebbero anche sfociare in qualcosa di ben peggiore che qualche polemica al calor bianco tra politici durante una conferenza stampa; sempre oggi si sono verificati dei blitz della polizia in diverse città tedesche contro il gruppo salafista ‘Die wahre Religion’ La vera religione, il quale è stato anche messo al bando dal Ministero dell’Interno. Secondo le accuse degli inquirenti, oltre a diffondere teorie d’odio e violenza contro gli ‘infedeli’ cristiani ed ebrei, il gruppo salafista avrebbe inviato 140 persone in Siria a combattere con i vari gruppi jihadisti anti – Assad presenti sul campo. Per chi come me ha scritto di recente articoli intitolati “La persecuzione dei cristiani in Europa” ed “Eurabia Anno Zero”, niente di nuovo sul fronte occidentale. La strategia della tensione psicologica continua e potrebbe tramutarsi presto in qualcosa di più rumoroso; per approfondimenti, si prega di leggere i precedenti articoli scritti già in marzo e maggio. Se scoppierà una grossa caldaia, chiedete a me anche se non sono esperto di vespe.

Conclusa la trita e ritrita parentesi turca, è a voi giovani italiani disoccupati e precari che vorrei ora rivolgermi. Voi che tra qualche settimana probabilmente voterete per il ridicolo referendum ‘fine di mondo’ ma la cui mente è occupata a sognare di espatri oltre il Brennero. Ebbene qualora decidiate di mollare definitivamente la nave col cocchiere di Rignano per salpare alla volta della Germania, vi consiglio di sbrigarvi e di non perdere tempo. Infatti dovete sapere che il Ministro, anzi la Ministra per dirla con la Boldrini, del Lavoro socialdemocratica Andreas Nahler sta pensando di non dare il sussidio di disoccupazione a tutti quei cittadini comunitari che decidono ogni anno di arrivare in Germania senza un lavoro. Infatti la legislazione corrente, confermata anche da varie sentenze di tribunale, garantisce a qualunque cittadino residente in Germania da almeno 6 mesi il diritto di poter usufruire di un sussidio minimo di disoccupazione, detto in gergo Hartz IV, qualora non abbia appunto un’occupazione. La proposta del Ministro di sinistra governativa Nahler cambierebbe tutte le carte in tavola per i disoccupati UE residenti in Germania: l’idea è quella di non dare alcun tipo di sussidio ai cittadini comunitari residenti in Germania qualora non abbiano mai lavorato per i primi 5 anni di residenza qui. L’idea di per sé sarebbe anche logica e condivisibile visti i ripetuti abusi che cittadini comunitari, in primis bulgari e romeni, commettono nel richiedere il sussidio di disoccupazione; molti di loro infatti non hanno nessuna voglia di lavorare e vengono qui in Germania a fare i ‘turisti sociali’ come si usa dire qui, oppure lavoricchiano in nero per arrotondare il magro sussidio. Tuttavia questa furia della sinistra ministra, mi si perdoni il gioco di parole, contro i cittadini UE parassitari del welfare tedesco si scontra con i dati statistici: dal 2009 ad oggi la quota di beneficiari, sia tedeschi che stranieri, del sussidio Hartz IV è passata da 4.865.963 a 4.306.869 unità, con un calo netto perciò di 500mila unità (fonte Statista.de1). Inoltre i cittadini comunitari che più numerosi prendono il sussidio sono i polacchi (92.500), i bulgari (72.000), noi italiani (70.900) e i romeni (60.000), per un totale di quasi 296.000 persone su più di 4 milioni di beneficiari complessivi2. Per usare un metro di paragone, riflettiamo sul fatto che solamente per i turchi residenti in Germania 300mila di loro prendono il sussidio sociale. Ma allora perché accanirsi così tanto contro i perfidi comunitari che succhiano il sangue al contribuente tedesco, alla faccia delle tante belle parole sul sogno europeo? Se il numero totale dei beneficiari dei sussidi di disoccupazione è in calo da anni e la percentuale dei percettori EU è così irrisoria, che senso ha ridurre i sussidi?

La risposta potrebbe essere banale e deprimente al tempo stesso: con la Brexit sempre più probabile dopo la vittoria del suo sostenitore Trump, e il conseguente rischio di perdere il posto di lavoro per centinaia di migliaia di lavoratori che in Germania lavorano nel campo import/export con il Regno Unito, anche il governo Merkel si prepara a serrare le fila per i tempi di vacche magre che si stanno avvicinando per l’economia tedesca. Con le non molto future dimissioni dell’europeista Renzi e l’apocalittica (per le élite di Bruxelles) vittoria di Le Pen in Francia, il sogno europeo a predominio economico tedesco rischia seriamente di andare in frantumi. Di conseguenza con un’Europa che si sfalda, anche a seguito della definitiva bolla finanziaria che da Wall Street darà il colpo di grazia alle generose politiche di salvataggio dell’Euro da parte della BCE di Draghi, centinaia di migliaia di giovani italiani, spagnoli, greci, portoghesi e perfino francesi si riverseranno in Germania con l’illusione di trovare un lavoro. Non potendolo trovare poiché la Germania sarà uno degli attori che più subirà le conseguenze economiche di uno sfaldamento della UE, il futuro governo tedesco dovrà per forza di cose mettere una stretta all’erogazione dei sussidi di disoccupazione per i giovani europei che qui arriveranno e che impiegheranno settimane, se non mesi, per trovare un lavoro (sottopagato si intende). La Gran Bretagna lo ha capito per tempo e ha deciso perciò di defilarsi dalla UE ormai in rovina con la fantomatica Brexit e le relative limitazioni dei sussidi per i disoccupati stranieri; che il lettore non dimentichi inoltre che gli inglesi sono i migliori scommettitori al mondo. Trovare i sonanti Geld per i sussidi ai giovani disoccupati provenienti da Roma ed Atene sarà ancora più ardo se si pensa a come il governo Merkel o chi per lei sarà impegnato nel salvare con il cosiddetto bail – out, ossia soldi pubblici, le due maggiori banche tedesche a rischio fallimento. Ho detto forse Deutsche Bank e Commerzbank?

Per tale motivo consiglio ai giovani disoccupati e precari italiani di sbrigarsi a fare le valigie e a salutare mamma e papà dal momento che questa proposta della sinistra tedesca al governo con la Merkel non è ancora stata approvata e pertanto è ancora possibile ricevere un sussidio di disoccupazione dallo Stato tedesco a patto che, e questa è una conditio sine qua non tuttora presente, si sia residenti da almeno 6 mesi sul territorio tedesco. Qualcuno mi chiederà: e come faccio a vivere per 6 mesi se nel frattempo non trovo un lavoro? Sentite cari Millennials ed Erasmus Generation, un posto per affettare un kebab o servire pinte di birre lo si trova sempre e poi per 6 mesi appena qualche commessa i vostri genitori ve la possono mandare, per 5 anni interi avrei qualche dubbio…

Tenete in considerazione che la Brexit e la vittoria della pannocchia d’oltreoceano altro non sono che delle maree che si ritraggono in maniera anomala mentre i bagnanti si trovano ancora in spiaggia. Come voi tutti saprete, un ritiro anomalo della acque del mare è un segno di un devastante tsunami che sta per abbattersi sulla spiaggia ma purtroppo non tutti i bagnanti e turisti ne sono a conoscenza e rimangono lì per poi farsi travolgere dopo qualche minuto e senza possibilità di scampo dalle onde alte 3 metri e anche più. La Brexit e Trump sono proprio questo, ossia due chiari segnali di uno tsunami finanziario e macroeconomico imminente (senza contare le fino a qualche mese fa fantapolitiche conseguenze) che sta per abbattersi sull’Europa. Sta a voi decidere se e come salvarvi.

1https://de.statista.com/statistik/daten/studie/1396/umfrage/leistungsempfaenger-von-arbeitslosengeld-ii-jahresdurchschnittswerte/

2http://www.tagesspiegel.de/wirtschaft/hartz-iv-jeder-vierte-hartz-iv-empfaenger-ist-auslaender/13955964.html

Una risposta a “Consigli non richiesti”

  1. Non sta a noi dare ragione ad uno o l’altro di coloro che sulla scena
    internazionale stanno disputando questo conflitto.
    Noi, come maggioranza abbiamo solo il compito di non diventare
    vittime, perche’ la storia la scrivono le minoranze, i piu’ sono
    chiamati a versare il sangue e la carne,
    Da quello che imparo ogni giorno, quello che si vede o si sente
    ed’ una infinitesimale parte di quello che accade, si suol dire che
    dipende da dal punto di vista, o meglio da dove si osserva.
    Quando i giornalisti erano veri informatori le consiglio una lettura
    gratuita, senza il sospetto che possa essere stata manipolata:
    https://archive.org/details/pericoloamericano00mantrich
    Il titolo puo’ trarla in inganno, ma sono le riflessioni dell’autore
    a cui deve dare attenzione, c’e’ storia e storia della diplomazia.
    Nulla e’ come sembra.
    Scusi il consiglio inopportuno.

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