Considerazioni sull’attentato di Istanbul

frederick-sandys-cassandra-c-1895Eh lo so, ho sempre detto di portare sfiga. Leggete un pò quello che avevo scritto il 26 marzo dell’anno scorso:

“Tuttavia, a mio modesto parere, il vero punto critico di tutte le metropoli a rischio di attentati sono i locali al chiuso.(…) Il problema di questi luoghi del divertimento notturno è che spesso non sono a regola per quanto riguarda le uscite d’emergenza; spesso infatti vecchie cantine sono state riutilizzate per concerti o come bar underground. Il problema è che se scoppia un incendio si verifica il cosiddetto effetto sardina detto anche collo di bottiglia, ossia tutti questi giovani fuggirebbero terrorizzati e cercherebbero di sgattaiolare via tramite l’unica uscita disponibile, finendo per morire schiacciati come topi. Immaginate un po’ se due o tre omaccioni decidano di assaltare uno di questi bar: basterebbe che uno di loro blocchi l’uscita e si metta a sparare all’impazzata mentre un altro si limiterebbe a fare il palo e la strage a base di kalashnikov sarebbe assicurata. Se poi si trova anche il tempo di gettare una granata in mezzo ai feriti e a quelli privi di coscienza, allora la strage è bella che servita senza nemmeno sudare le famose sette camicie. Posti chiusi, nessuna via di uscita, assembramento di occidentali e la mission is accomplished.(…) Se si vuole fare un attacco terroristico non occorre nemmeno incontrarsi per mesi con cartine della zona, piani elaborati e caffè per restare svegli la notte. Basta andare là una sera, fingersi amanti della vita notturna, bere due birrette (o due camomille per non violare il Corano), guardarsi attorno, prendere le misure e tornare la settimana dopo a bussare alla porta.”

Faccio presente per l’ennesima volta che a Berlino vi sono centinaia di locali come quello di Istanbul e che controllarli tutti è impossibile.

Buon 2017

PS Parlando di cose serie: la Turchia di Erdogan decide di riavvicinarsi politicamente alla Russia di Putin per quanto concerne la risoluzione del conflitto siriano e il 19 dicembre, lo stesso giorno dell’attentato a Berlino, l’ambasciatore russo ad Ankara viene ucciso come un cane di fronte alle telecamere. Appena 4 giorni fa Erdogan dichiara di avere le prove documentali e visive del finanziamento degli USA all’Isis in Siria e a Capodanno scoppia il botto. Leggo poi che la Cina desidera coinvolgere la Turchia nella creazione della cosiddetta Nuova Via della Seta, vero incubo geopolitico per l’Occidente, ed ora tutti noi scopriamo che lo stragista di Istanbul è un cittadino cinese proveniente dalla regione a maggioranza musulmana dello Xinjiang. Devo aggiungere altro?

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